Perugia, 26 novembre 2024 – Chi ha una sorella lo sa: la guardi e ci trovi dentro molto di te, e anche tanto del contrario e a volte il confronto diventa misurabile con il proverbiale ‘il diavolo e l’acqua santa’.
Vittoria e Costanza Monetti non fanno eccezione: pochi anni di differenza, due mondi che ancora si inseguono ma un punto fermo comune, anche al di fuori di casa e famiglia, che coincide con il centro ippico Italia Endurance Stables & Academy di Agello, sulle verdi colline umbre.
E’ qui che montano entrambe ormai già da qualche anno, sotto gli occhi attenti della loro istruttrice Costanza Laliscia: pony e preparazione all’Endurance, un bel modo di crescere e stare all’aria aperta.
Per conoscerle meglio, al di là dei risultati meramente agonistici (entrambe hanno già vinto due volte il titolo nazionale delle rispettive categorie) siamo andate in scuderia da loro un bel lunedì pomeriggio di inizio giugno, e abbiamo chiacchierato un po’ con loro.
Vittoria Monetti, 11 anni, a settembre farà la prima media: capelli a caschetto lisci color castano scuro, indossa la divisa del Fuxiateam, ha un piccolo orologio digitale al polso.
Vittoria, sei preoccupata per la nuova scuola?
«Un po’, credo che diano tanti compiti: ma sono allenata»
Ti ricordi quale è stata la prima volta che hai visto un cavallo?
«Ero piccolina, avevo sei anni: ero venuta qui per vedere Sirio, la pony con cui ho cominciato poi a montare».
Ma prima di conoscere Sirio ti piacevano i cavalli?
«All’inizio non tanto. Dopo il mio papà mi ha detto che secondo lui era bello andare a cavallo, io ci ho provato e mi è piaciuto davvero molto. Adesso vengo qui a montare e quando sono a casa guardo tutti i film e le serie con i cavalli, ce ne sono tantissimi».
Ce n’è uno in particolare che ti piace?
«Mi piacciono tutti, basta che ci sia un cavallo va bene per me».
C’è qualche altro sport che ti piace, oltre all’equitazione?
«No, solo montare a cavallo».
Che pony monti di solito?
«Dipende, li montiamo sempre un po’ tutti: ieri ho fatto una gara con Grigia, più spesso la mia pony è Salida, a me piacciono tutti allo stesso modo».
Hai scelto una disciplina molto particolare perché è faticosa, impegnativa, le gare sono lunghe; cosa è che ti piace dell’Endurance?
«Il rapporto con il cavallo: perché negli altri sport non mi sembra che ce l’abbiano tanto. Noi ci stiamo molto con loro, ed è questa la cosa che mi piace di più».
Qui in maneggio ti sei fatta degli amici?
«Sì, siamo un bel gruppo e siamo tutti amici perché è divertente stare qui».
E nel tempo libero, quando non vai a scuola o sei qui a cavallo cosa fai?
«Io penso sempre ai cavalli e alla scuola: e da grande mi piacerebbe fare l’istruttrice di equitazione come Costanza (Laliscia, n.d.r.), che insegna ma monta sempre anche a cavallo e fa le gare».
Secondo te ci vuole molta pazienza per fare il lavoro di Costanza, magari i cavalli ogni tanto la fanno arrabbiare?
«Sì, ci vuole tanta pazienza: ma non per i cavalli, per le persone come mia sorella!».
Di Costanza come istruttrice c’è qualcosa che ti piace molto, e c’è qualcosa che non ti piace?
«È bravissima, insegna bene, ti ascolta. Le racconto di tutto, è proprio diventata un’amica più che un istruttore».
Il giorno più bello che ti ricordi di aver passato con il tuo pony?
«Ogni giorno che vado a cavallo sono felice, quindi non c’è una volta che ho fatto una cosa più bella o meno bella».
Costanza ha sette anni e a settembre andrà in seconda elementare: ha due codini molto allegri, la divisa del Fuxiateam e un sacco di braccialetti molto carini.
Ma questi braccialetti li togli quando fai le gare?
«No, tanto non pesano: ma la mia istruttrice vorrebbe che non li portassi a cavallo, perché si possono impigliare da qualche parte».
Costanza, ti ricordi quando è stata la prima volta che hai visto un cavallo?
«Sì, avevo quattro anni: e ho pensato che erano belli».
Ti piace anche guardare qualche film con i cavalli?
«Sì, come la serie di Spirit».
E come si chiama il tuo pony?
«Sirio, come la stella: infatti è una femmina, mica un maschio. Ed è saura».
Dicono che i cavalli sauri siano i più veloci di tutti…
«Infatti Sirio vince sempre, con il cuore».
Come mai la fa vincere questo cuore?
«Perché ha i battiti bassi, è resistentissima».
Quando vieni qui in maneggio come si svolge la lezione?
«Arrivo, metto il casco, poi la tartaruga poi vado al paddock a mettere la capezza al pony e la porto giù per pulirla. Mi piace tanto pettinarle la coda, e poi anche metterle sugli zoccoli quella cosa che mi ha portato Babbo Natale».
Chiediamo a Costanza di che si tratta, e ci dice di seguirla in scuderia: lei scatta come un piccolo fulmine coi codini, noi la seguiamo un po’ più laboriosamente ma quando arriviamo al suo armadietto ci fa vedere un barattolo di grasso per gli zoccoli glitterato, e con un buonissimo profumo.
Aggiorniamo la nostra lista dei desideri per il 25 dicembre ’24, e continuiamo con la chiacchierata chiedendo a Costanza cosa fa dopo aver pulito la pony (e dato il grasso coi brillantini!).
«Metto la sella e la testiera, poi vado fuori».
C’è caldo adesso quando montate? (n.d.a.: l’intervista l’abbiamo fatta il luglio scorso)
«Sì, ma si può sopportare».
E quando non monti a cavallo cosa fai?
«Mi piace giocare a calcio e a pallavolo, e poi anche con la casa delle Barbie».
La chiacchierata con Costanza continua, è una bambina di poche parole ma precise e sicure: le fa piacere che sua sorella Vittoria venga a cavallo con lei, le piacciono molto le canzoni di Fedez ed Elettra Lamborghini, non ha ancora pensato a cosa farà da grande e la sua istruttrice, Costanza la sgrida spesso perché si dimentica di mettere l’orologio quando monta.
Le ricorda anche (molto) spesso che le redini non devono toccare la sella, ci racconta che domenica allo Spring Pony 2024 si è divertita moltissimo e ha mangiato un sacco, anche se la Costi le ha preso il cornetto con la Nutella quando doveva fare la gara e gli aveva dato solo un morsettino.
E che ha fatto la categoria A, dove si fanno tre chilometri e lei non si perde perché ci sono le frecce.
«E poi mi piace tanto andare fuori, sui prati, dove ci sono i fiori: andiamo un po’ al passo e un po’ al trotto, dipende se siamo in anticipo o in ritardo, è per questo che serve sempre l’orologio».
Se avete capito chi tra Vittoria e Costanza Monetti è il Diavoletto e chi l’Acqua Santa mandateci un messaggio…che noi siamo ancora un po’ indecisi al riguardo!
Questo articolo è stato pubblicato sul numero di luglio 2024 di Cavallo Magazine Junior